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Oasi WWF di Burano

Zaino in spalla e scarpe comode, vi consigliamo una gita all’Oasi di Burano, prima oasi del WWF costituita in Italia , non lontana dai nostri camping e villaggi.
Avrete l’opportunità di visitare, proprio a pochi chilometri di distanza dai villaggi Vacanzemaremma, in direzione Roma, un posto fantastico, la Riserva Naturale di Burano.

Nella lingua di terra compresa fra lo stagno di Burano ed il mare, percorrerete un sentiero che attraversa la macchia mediterranea e conduce fino alla torre di Buranaccio.
Si tratta di zone umide che vengono definite impropriamente lagune ma che in realtà sono aree estese di stagno.

Di fatto queste zone sono di importanza fondamentale per la tutela migratoria di molte specie di uccelli che trovano in questi luoghi ambienti adatti a lunghe e brevi permanenze stagionali. Se lo avete, portate con voi un binocolo per praticare birdwatching.

Lungo il tragitto vi potrete soffermare ad ammirare alberi centenari tra cui una sughera veramente imponente che potrebbe avere circa 400 anni. La rarità di questi alberi nasce dal fatto che la vegetazione di questi tomboli nei secoli era stata oggetto di sfruttamento ed era stata quasi del tutto distrutta. Quella che oggi possiamo ammirare è piuttosto recente e le piante non raggiungono grandi dimensioni proprio perché giovani.

La preservazione della Riserva Naturale di Burano è iniziata nel 1967 ed è stata la prima oasi costituita dal WWF in Italia. Prima di questa data, questi luoghi erano stati nel tempo oggetto di sfruttamento da parte di società statali che ne avevano messo a rischio il delicato ecosistema. Fortunatamente oggi possiamo ammirare la riserva in tutta la sua particolarità e bellezza.

In questa oasi che trova rifugio una popolazione di oltre 300 specie di uccelli tra anatre, folaghe, aironi, cormorani e fenicotteri.
Per tutto il percorso sarete deliziati dalla bellezza della vegetazione e dal suono delle onde che oltre la macchia si infrangono sulla spiaggia del litorale di Capalbio.

All’improvviso, una volta usciti dalla vegetazione, troverete di fronte a voi l’imponente Torre di Buranaccio.
Abbiamo molte di queste torri lungo le coste dell’Argentario e del Parco della Maremma, erano torri di avvistamento, avamposti che servivano a segnalare l’arrivo delle navi pirata turche o barbaresche che dal XV secolo arrivavano su queste coste per predare e fare incetta di schiavi che poi venivano rivenduti nei mercati del Mediterraneo.

La torre di Buranaccio ha una storia molto interessante. Pare che sia stata costruita intorno al 1563, prima fu di proprietà senese ed in seguito divenne territorio di spartizione fra il Granducato di Toscana e la Spagna ma, mentre i primi ebbero il controllo sulla parte interna del territorio, gli spagnoli ebbero il controllo su tutta la parte costiera creando un avamposto difensivo ed un porto sicuro. E’ proprio sotto il controllo spagnolo che venne fondato lo “Stato dei Regi Presidi” e iniziò la costruzione delle torri di avvistamento che ancora oggi sono visibili per un lungo tratto di costa.

La torre di Buranaccio era appunto uno di questi avamposti affacciato verso il mare da cui scorgere l’orizzonte, ma anche l’isola di Giannutri e il promontorio dell’Argentario per avere un collegamento visivo con le altre torri a cui inviare richieste di aiuto in caso di attacchi da parte dei pirati.

Vi consigliamo di andare alla scoperta di questi luoghi, dove oggi, fortunatamente, la Riserva di Burano tutela questo ambiente meraviglioso, il cielo, il mare, la vegetazione, lo stagno e la fauna si fondono in un insieme visivo di infinita bellezza.

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